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Ponte Genova: escluse circa 500 parti civili dal processo

Ponte Genova: escluse circa 500 parti civili dal processo

Ammesso il Comitato parenti che era stato escluso da gup

ROMA, 28 settembre 2022, 12:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Sono circa 500 le parti civili escluse dal processo per il crollo del ponte Morandi su oltre 700 che avevano chiesto di essere ammesse. Ammesso il comitato Ricordo parenti vittime che era stato escluso dal gup. Lo hanno deciso i giudici durante la sesta udienza del processo. Sono 59 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade e Spea (la controllata che si occupava delle manutenzioni) e tecnici, ex e attuali dirigenti del Mit e del provveditorato delle opere pubbliche. Le due società sono uscite dal processo patteggiando 30 mln. Per l'accusa tutti sapevano delle condizioni del Morandi ma nessuno fece nulla.

   I legali di Aspi avevano depositato nei giorni scorsi il documento nel quale vengono indicate le cifre corrisposte, ovvero messe a disposizione dalla società a titolo di risarcimento ai vari soggetti costituitisi parte civile nell’ambito del processo penale per il crollo del ponte Morandi. La società ha messo a disposizione dei familiari delle vittime che non hanno accettato i risarcimenti (ormai l'unica è la famiglia Possetti) un assegno depositato da un notaio. Attualmente, Aspi ha risarcito il 99% degli eredi delle vittime per un valore complessivo pari a circa 67 milioni. Inoltre, Aspi ha previsto un importo di 3.4 miliardi come compensazione legata ai fatti del crollo del Ponte Morandi. In questa cifra è stato individuato l’importo per definire l’accordo transattivo con la Città di Genova, l’Autorità Portuale e la Regione Liguria. Sono stati stanziati nel periodo 2018-2019-2020 la quasi totalità dei circa 500 milioni di cui 314 milioni per attività di demolizione e sgombero delle aree, ricostruzione del ponte e delle opere accessorie nonché delle attività relative alla direzione dei lavori e collaudo; 39,35 milioni come indennità di esproprio relativa agli immobili produttivi ubicati nelle aree sottostanti e limitrofe al ponte; 75,5 milioni come indennità di esproprio relativa agli immobili residenziali ubicati nelle aree sottostanti e limitrofe al ponte, riconoscendo ai proprietari, sulla base di quanto previsto dai provvedimenti normativi, oltre al valore di circa 3 mila euro/mq per i 287 appartamenti abitazioni anche un’indennità di accelerato sgombero pari a 36 mila euro un Pris di 45 mila euro per ciascuna famiglia; e 32 milioni a circa 20 aziende della zona rossa come indennizzi per la perdita delle attrezzature. A questi si aggiungono 32 milioni in iniziative ai privati che, a vario titolo, hanno subito disagi nell’immediatezza dell’evento nonché a imprese e ad attività commerciali operanti nel capoluogo ligure che hanno subito un pregiudizio economico sulle proprie attività a cui è stata riconosciuta la differenza di fatturato rispetto al periodo antecedente all’evento. Le due società hanno patteggiato e la scorsa settimana sono state escluse come responsabili civili, fatta salva la possibilità citarle in eventuali cause civili.
   

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