Un impegno per Genova che in
termini economici si traduce in 88 milioni all'anno riversati
sotto forma di acquisto approvvigionamenti, 55 milioni di salari
erogati ai dipendenti diretti, più 136 mila euro all'anno di
sostegno ad associazioni. Sono alcune cifre del bilancio di
sostenibilità di Psa Genova Pra' e Psa Sech, le due società che
quest'anno compiono un anno dalla fusione, presentato questa
mattina, che punta anche ad una trasformazione sempre più verde
dei due terminal portuali. "Il 95% dei nostri fornitori è sul
territorio italiano e il 70% è localizzato a Genova, dove
abbiamo 887 dipendenti diretti nei due terminal portuali, che
per il 95% provengono dalla provincia di Genova" aggiunge
Roberto Ferrari, ad di Psa Genova Investments cui fanno capo Psa
Genova Pra' e Psa Sech spiegando che uno degli obiettivi
condivisi con il gruppo è ridurre del 50% le emissioni entro il
2030.
"Stiamo trasformando tutto il nostro parco mezzi da diesel a
elettrico - spiega Ferrari - acquistiamo tutta la nostra
energia con certificati verdi, abbiamo fatto impianti lavaggio
automezzi per limitare e controllare eventuali sprechi di acqua
e siamo entrati direttamente nel business ferroviario perché
vogliamo dare una spinta nel trasferire del traffico da gomma a
ferrovia". Un passaggio essenziale, per cui Psa sta puntando
anche all'acquisizione dell'impresa ferroviaria Fuori Muro. Per
quanto riguarda il parco mezzi elettrici, Gilberto Danesi,
presidente di Psa Italia, sottolinea: "Inizieremo a provare le
ralle elettriche per arrivare a cambiare tutti i 60 trattori
diesel. Per capire l'entità dell'investimento basta sapere che
ogni macchina costa circa 300 mila euro. Per noi è una sfida,
speriamo che gli altri terminal ci seguano".
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