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Ristoratore Genova, apro non per protesta ma per bisogno

covid

Ristoratore Genova, apro non per protesta ma per bisogno

Uno si trasforma in mensa aziendale:Se muoio lo faccio sul campo

GENOVA, 07 aprile 2021, 15:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Qualche ristorante ha aperto ma non si è comunque verificato il "boom" di San Valentino, quando a Genova erano stati in molti a scegliere la disobbedienza. Il giorno dopo la protesta e gli scontri davanti a Montecitorio c'è chi accoglie l'invito lanciato da alcune associazioni. "Ho il cancello aperto, se qualcuno entra e chiede di mangiare dico: perché no - spiega Simone Burlando del ristorante Tannina wine pub, in corso Torino - non è una protesta, ma è il bisogno di lavorare nessuno mi può impedire di farlo se rispetto le norme anticovid". Burlando, nell'ora di pranzo, ha avuto diverse ordinazioni da asporto e ha servito un cliente seduto al tavolo.
    Sulla stessa lunghezza d'onda Fabio Condidorio della Locanda in Centro, di Via Fiasella che fa servizio mensa e che ha ricevuto una multa dalla polizia locale per aver servito anche persone non convenzionate. "Da ieri apro a pranzo e a cena - spiega - perché siamo arrivati a un punto che non riusciamo più a sostenere le spese, aiuti non ne arrivano e se devo morire lo faccio sul campo, e non sul divano di casa".
   

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