"Un anno fa a Sanremo si respirava
ancora un clima normale: ricordo che ho seguito il festival in
streaming, mentre in Cina eravamo già da un mese in lockdown, si
contavano i morti, si percepiva la tragedia". Giovanna Botteri
sarà ospite al festival per portare la sua testimonianza da
giornalista, "sarà un modo - spiega all'ANSA- per tornare su
quei giorni, su quello che è successo in questo anno che ci ha
cambiato per sempre, nella cornice di un festival completamente
diverso".
Dal 2 marzo il festival torna in scena, ma in modalità
completamente diverse imposte dalla pandemia: "Mi hanno appena
mandato il protocollo: a parte l'assenza del pubblico - spiega -
ci sono misure molto stringenti. Dentro l'Ariston non può
entrare nessuno. E' giusto, anche perché i dati sono ancora
allarmanti e aumentano anche i ricoveri in terapia
intensiva...". In questa situazione, sottolinea, "ci sarà spazio
per un momento di leggerezza: dopo un anno la gente ha bisogno
di respirare, di sentire qualcosa che la faccia sorridere, di
sperare, di coltivare la sensazione forte che comunque la vita
trionfa, e alla fine ci sarà la luce dopo il tunnel. Credo che
anche questo sia il messaggio di Sanremo in quest'anno
eccezionale: con tutte le precauzioni, si deve continuare ad
andare avanti".
Quanto alla prova del palco, "non ho certo le physique du
role da serata di gala, non saprei neanche da che parte
cominciare. Per fortuna nessuno si aspetta che non sia me
stessa: sono persona normale - conclude Botteri - e sarò lì in
rappresentanza di tutte le donne normali".
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