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Tutto su Laika, esce il film sulla street artist

Tutto su Laika, esce il film sulla street artist

Life is (not) a game segue il suo lavoro dall'Ucraina a Roma

ROMA, 01 febbraio 2023, 14:33

Redazione ANSA

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In pochissimi anni Laika è diventata tra le più note street artist italiane: l'ultima sua opera, Mafia sucks, era affissa a pochi metri dal carcere dell'Aquila dove è rinchiuso Matteo Messina Denaro. Nel 2019 il poster sul calciatore Daniele De Rossi a Testaccio prima della sua ultima partita con la Roma 'In hoc signo vinces', diventato immediatamente virale, le ha dato la prima popolarità e non solo tra i tifosi romanisti come lei. Il nome d'arte è un omaggio alla cagnetta che salì sullo Sputnik nel 1957 e se le chiedi come si definisce, risponde 'attacchina'. Tutto questo, come si vede anche nel film a lei dedicato 'LIFE IS (NOT) A GAME' presentato alla Festa di Roma, opera prima di Antonio Valerio Spera e ora in sala dal 2 febbraio, prodotto da Morel Film e Salon Indien Films (per una co-produzione italo-spagnola) e distribuito da Kimera Film e Morel Film, è riduttivo e la sua arte è diventata davvero molto altro. Come Banksy ("il numero 1"), come TvBoy ("lo ammiro tantissimo"), come Maupal ("il suo Papa è un uomo dolcissimo"), Laika è una artista di strada il cui messaggio arriva forte e chiaro ed è (quasi) sempre di protesta, "è incredibile la potenza che può avere un poster sul muro a smuovere le persone, a farle sentire coinvolte", ha detto in un'intervista all'ANSA. Il film documenta il suo impegno accanto ai rifugiati della rotta balcanica, a chi tenta "il game"(come si dice in gergo il tentativo di attraversare il confine con la Croazia). Laika all'inizio del 2021 è stata lì per denunciare le atroci condizioni di vita dei migranti e poi nell'aprile del 2022 è stata in Polonia, al confine con l'Ucraina. Quel lavoro a Przemysl s'intitola 'All refugees welcome!' e raffigura bambini in fuga da ogni guerra. Il film non è un convenzionale documentario sull'arte, né un classico biopic, ma il racconto degli ultimi due anni della nostra vita osservati dal punto vista della artista romana.
   

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