(di Cinzia Conti)
Dalla testa di statua monumentale
della dinastia lihyanita del V-II secolo avanti Cristo alla
maschera funeraria in oro del I secolo dopo Cristo. E poi
collane con perle, turchesi e rubini, frammenti di pitture
parietali variopinte e tante altre meraviglie dal Neolitico al
XX secolo provenienti dall'Arabia Saudita. E' stata inaugurata
dal ministro Dario Franceschini e dal suo omologo saudita Badr
Bin Abdullah Bin Mohammed Bin Farhan Al-Saud la mostra Roads of
Arabia, che dopo 16 tappe internazionali tra cui quelle al
Louvre e all'Ermitage, sbarca nelle sale delle Terme di
Diocleziano al Museo Nazionale Romano dove sarà aperta dal 28
novembre al 1 marzo 2020.
Oltre 450 manufatti rari, che come sottolinea la soprintendente
Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma Daniela Porro sono
stati scelti "tra centinaia di reperti provenienti dalle
ricerche archeologiche condotte nel Regno dell'Arabia Saudita
negli ultimi tre decenni del secolo scorso da specialisti
sauditi e stranieri, ivi compresa l'importante attività della
missione archeologica italiana.
"Le terme di Diocleziano sono un luogo che ha una grande magia -
aggiunge Alda Fendi, che con la sua fondazione ha supportato
l'evento mentre Saudi Aramco è l'exclusive sponsor - e unisce
queste due culture. Ormai da 20 anni abbiamo un po' l'ambizione
di portare la cultura nel mondo perché pensiamo che la cultura è
democrazia e libertà e va portata in tutti i Paesi. Abbiamo
avuto grandi riconoscimenti in questo periodo, abbiamo fatto un
accordo con l'Ermitage, Macron mi ha conferito la Legion d'onore
e siamo candidati a un grandissimo premio in America per la
cultura italiana".
Su museonazionaleromano.beniculturali.it e roadsofarabia.sa
tutte le informazione mentre l'hastag è #roadsofarabia.
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