Con investimenti costanti in innovazione e nel capitale umano, e con una forte presenza internazionale, Pulsar Engineering "continua a crescere" sin dalla sua nascita e per il futuro "contiamo di continuare a crescere perché stiamo investendo molto sulle persone e sulla formazione". A spiegarlo è Massimo Franzaroli, Ceo dell'azienda altamente specializzata nel settore dell'automazione.
Fondata nel 1989 a Castelmaggiore, vivino a Bologna, Pulsar è oggi focalizzata nel settore del tissue e sta affrontando questo periodo di crisi causato dall'emergenza Covid "lavorando molto sulla formazione, per competenze ad alto livello, e sulla riorganizzazione interna", alla luce delle nuove esigenze del mercato, dice Franzaroli, sottolineando che oggi "fare installazioni da remoto è un elemento fondamentale". L'azienda nasce nel cuore dell'Emilia Romagna, la "packaging valley" d'Europa, e svolge l'attivita di engineering, produzione, realizzazione di soluzioni di movimentazione e trasporto per i settori del packaging, tissue ed automation. Produce inoltre macchine automatiche speciali di confezionamento, alimentazione e smistamento ad elevata automazione e sistemi per il controllo della qualità in linea per il settore del tissue.
"Alla fine degli anni Novanta siamo entrati nel mondo dei prodotti per uso igienico integrando le tecnologie da altri settori industriali", spiega Franzaroli, aggiungendo che per Pulsar Engineering "l'industria 4.0 è nata nel 1998-99 quando siamo entrati in questo settore. Abbiamo cominciato a collegare, sviluppando software dedicati, tante macchine di processo. L'evoluzione ci ha portato a sincronizzare le macchine e ad aumentare l'efficienza". Con un export che vale il 94% del fatturato oggi i prodotti Pulsar "sono utilizzati dalle multinazionali che guardano all'innovazione e all'efficienza produttiva con attenzione: dal Canada al Sud America al Giappone".
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