Nei primi sei mesi del 2020 le esportazioni bresciane hanno subito un calo del 18,1%, contro il 15,3% della media italiana. E' questa "una prima valutazione degli effetti della crisi in corso" , messa in evidenza da un'analisi sul contesto produttivo di Brescia e provincia, realizzata dalla Direzioni Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Metalmeccanica e automotive sono i settori più colpiti, sia per le misure di contenimento della pandemia sia per la grande incertezza dei mercati "che ha portato a rivedere i piani di investimento e a posticipare gli acquisti di beni più voluttuari", spiega lo studio. I settori più resilienti sui mercati internazionali sono la farmaceutica, il biomedicale e le industrie alimentari. Buona tenuta anche della chimica (-0,2%), sostenuta dalla domanda di componenti per prodotti legati alla detergenza e alla sanificazione.
"Il quadro complessivo rimane ancora estremamente incerto e condizionato da una serie di incognite", ma "il territorio bresciano - secondo Intesa Sanpaolo - ha in sé le risorse per tornare a crescere. Sarà fondamentale riuscire a trasformare le criticità dell'attuale scenario competitivo in opportunità, anche puntando con più decisione sui temi della sostenibilità, della digitalizzazione e del capitale umano".
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Intesa Sanpaolo