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Paolo Maurensig, nel libro d'addio quello che non si cancella

Paolo Maurensig, nel libro d'addio quello che non si cancella

Esce postumo "Il quartetto Razumovsky"

ROMA, 17 gennaio 2022, 18:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Mauretta Capuano) Sarà vero che nell'aldilà i buoni vengono premiati e i cattivi puniti? Ci lascia con questa domanda Paolo Maurensig nel suo romanzo d'addio 'Il quartetto Razumovsky' che arriva in libreria postumo il 18 gennaio per Einaudi. Consegnato pochi giorni prima della sua morte improvvisa, avvenuta il 29 maggio 2021, nel libro lo scrittore che amava gli scacchi ci fa vedere come le cose non si cancellino mai del tutto e con quale passo terribile ci accompagnino fino alla fine. "Invidio di gran lunga coloro che fino all'ultimo istante mantengono la fede in una vita nell'aldilà, dove ci sia giustizia e assenza del male" ci dice Maurensing e poi si chiede: "Ma sarà così?".
    In una storia in cui perfezione della musica classica, il fantasma del nazismo e vecchi segreti del passato che tornano a galla ci riportano ai temi dei suoi capolavori 'La variante di Lüneburg' e 'Canone inverso', ci troviamo davanti a un uomo, chiamato durante il Reich il Torturatore che pratica violenze nominate 'lezioni di canto'. E' Rudolf Vogel che, caduto il regime, trova rifugio nelle comunità tedesche del Montana con il nome fittizzio di Mr Fowl, dove vive nell'angoscia di essere braccato e soffre di amnesie. Da giovane è stato un suonatore di violino, faceva parte del Quartetto d'archi Razumovsky che si è esibito a Berlino nel 1932 al cospetto di Hitler suscitando l'ammirazione della Germania intera. Dopo trent'anni si ritrova con i suoi amici per preparare un nuovo concerto insieme voluto dal carismatico leader e primo violinista del gruppo, Max Brentano, che muore però con un colpo di pistola a pochi giorni dall'evento.
   

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