Rimuovere le otto griglie già
posizionate, mettere in luce l'intero giacimento, documentarlo
in maniera accurata, riposizionare le griglie preesistenti e
aggiungerne altre, identiche, per coprirlo completamente,
assicurandone in questo modo la protezione e l'accessibilità da
parte dei subacquei. E' l'obiettivo delle operazioni di ricerca,
tutela e valorizzazione del relitto di imbarcazione romana al
largo di Grado (Gorizia), noto come "Grado 2", che partiranno
domani.
Si tratta di uno dei tre interventi-pilota del progetto
"UnderwaterMuse", approvato e finanziato nell'ambito del
Programma di Cooperazione transfrontaliera - Interreg
Italia-Croazia 2014 - 2020, di cui è capofila l'Ente Regionale
per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia in
partnership con l'Università di Venezia Ca' Foscari, la Regione
Puglia, l'agenzia Rera - Spalato e il Comune di Kaštela.
Il relitto Grado 2 si trova a una profondità di 19 metri,
coperto da pochi centimetri di fondale sabbioso. Fu scoperto il
17 marzo 2000 e nello stesso anno venne condotto dalla
Soprintendenza un primo intervento di indagine, con un'équipe
dell'Università di Catania.
Le anfore del carico appartengono, stando agli esemplari
integri e frammentari recuperati, a una famiglia di contenitori
adibiti al trasporto di vino e noti come "anfore greco-italiche
antiche", prodotte tra IV e III secolo a.C. in Toscana
meridionale, Lazio, Italia meridionale, Sicilia e sul versante
adriatico della penisola. Si tratterebbe del carico di anfore
più antico dell'Adriatico centrosettentrionale, antecedente alla
fondazione della colonia di Aquileia (181 a.C.).
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