Pochissimi visitatori si sono
presentati ai cancelli del Castello (e del Parco) di Miramare, a
Trieste, privi di Green pass, obbligatorio da ieri per accedere
al museo e tutte le altre strutture del complesso. Queste poche
persone non sono dunque potute entrare, così come quelle poche
che hanno mostrato il documento della doppia vaccinazione,
effettuata però con un tipo di vaccino non valido in Italia. In
ogni caso, "non ci sono state polemiche" e sia ieri che oggi
l'attività di Museo e Parco sono state regolari, con qualche
rallentamento.
E' il bilancio dei primi due giorni dall'entrata in vigore della
norma che obbliga i visitatori dei musei italiani a mostrare un
tampone effettuato nelle ultime ore, oppure il Green pass,
secondo quanto ha spiegato Andreina Contessa, direttrice del
Museo storico e del Parco di Miramare.
"Ieri all'inizio abbiamo dovuto capire bene come funziona il
sistema e dunque si è formata un po' di coda, poi, però, abbiamo
trovato un modus per avanzare in modo spedito" e gli ingressi si
sono velocizzati. Infine, è stata diramata una nota del
segretariato generale la quale chiariva che il controllo dei
documenti poteva essere fatto anche saltuariamente.
"I visitatori sono stati molto pazienti e comprensivi, io
stessa ho parlato più volte con le persone; non ci sono stati
gravi intoppi". L'amministrazione intende acquistare un lettore
laser per velocizzare ancora di più la lettura del qr.
"Sono soddisfatta, eravamo preoccupati, anche perché abbiamo
avuto poco tempo per prepararci. Le indicazioni sono di fare una
verifica puntuale dei documenti ma soltanto per verificare che
il nome riportato sul green pass sia lo stesso scritto sul
documenti. Dunque, non chiediamo le generalità, i dati
sensibili" dice la direttrice del Museo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA