Come sarebbe stato un social
network progettato da una donna? Che caratteristiche avrebbe
avuto? Con quali funzioni? Sono le domande che si è posto
l'esperto di technocorporation e di mondo digitale Nicola
Zamperini in una lunga e colta riflessione "Femminile
tecnologico" pubblicata sul proprio blog "Disobbedienze". Nel
lungo scritto Zamperini evidenzia che il mondo dei social (e
internet più in generale) è marcatamente maschile, fino a
paragonarlo "all'universo militare".
Non è solo una questione di uguaglianza di diritti. Vista la
pervasività dei social e la caratterizzazione che hanno sulle
vite quotidiane di buona parte della popolazione del pianeta, si
tratta di un'assenza dell''altra metà del cielo' nell'approccio
dei vari Facebook, Google, Twitter, Instagram, Whatsapp, TikTok,
spazi digitali progettati e governati da uomini. Sarebbero gli
stessi i meccanismi di profilazione e la spasmodica
ficcanasaggine? Oppure - visto che quasi tutti maschi sono
ricercatori, matematici, hacker, inventori - il contributo delle
donne ci avrebbe riservato un altro modo di essere nel mondo e
di comunicare? Nessuno può rispondere ed è già singolare che sia
un maschio a porre le domande.
Se si esclude qualche eccesso - Mark Zuckerberg era solito
concludere le riunioni del suo staff urlando "Domination!" - o
stravaganza - Adam Neuman, fondatore di WeWork, andava in giro
scalzo, beveva Tequila, imponeva party fino a notte fonda - il
mondo maschile del digitale più che la ferocia competizione di
Wall Street ha la trasandatezza del nerd americano t-shirt e
pantaloncini (esclusi Elon Musk e Jeff Bezos). Ma il suo
approccio al femminile è uguale a quello del mondo finanziario:
una "enorme diseguaglianza" vena la Silicon Valley, tra
disparità di stipendi e sessismo. E i nomi di altissimi
dirigenti donna delle Big Tech sono pochissimi: Marissa Meyer,
Sheryl Sandberg, Gillian Tans (ex capo di Booking), Ginni
Rometty (CEO di IBM) e Susan Wojcicki (YouTube).
Intanto, una buona notizia arriva proprio dal mondo macho
della finanza con la nomina della prima donna al vertice di un
grande gruppo bancario, Jane Fraser, nuovo Ceo di Citygroup.
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