(ANSA) - DUBAI, 18 OTT - Parlare di spazio vuol dire
occuparsi dei problemi della Terra, è questo il concetto che
emerge dall'evento organizzato da Avio, la società aerospaziale
italiana che opera nel settore dei lanciatori, presso il
Padiglione Italia ad Expo Dubai. Si parla di cooperazione, più
che di competizione nella conquista dello spazio, durante la
settimana dedicata da Expo allo Spazio.
Avio ha contribuito mettendo a disposizione un lancio con il
vettore Vega C, razzi che servono per raggiungere lo spazio, a
due paesi in via di sviluppo. Insieme all'Unoosa, l'agenzia
delle Nazioni Unite per gli affari spaziali, ha selezionato
l'Università di Nairobi in Kenya e quella della Malesya, perché
entrambe hanno legato il progetto di lancio spaziale ad un
messaggio di pace.
"Parlare di spazio vuol dire occuparsi del nostro paese e per
prendersi cura del nostro paese dobbiamo cooperare", dice
l'amministratore delegato di Avio Giulio Ranzo, che ha
appoggiato il progetto proposto dalla direttrice dell'Unoosa
Simonetta di Pippo per allargare l'accesso allo Spazio.
All'evento ha preso parte anche l'astronauta dell'Esa Luca
Parmitano che ha ribadito come la conquista dello spazio porta
dei benefici al nostro pianeta, perché si accumulano dati e
informazioni che poi servono per la cura delle malattie
neuronali sulla Terra.
Negli ultimi 60 anni però la conquista dello spazio ha
lasciato i segni, una massa di detriti spaziali rischia di
creare incidenti oggi e la professoressa del Politecnico di
Milano, Michelle Lavagna, ha sollevato il problema, ma anche
proposto soluzioni, in un intervento molto apprezzato al
Padiglione italiano, a quello che è il traffico congestionato
intorno all'orbita terrestre, con l'alta probabilità di
incidenti spaziali. (ANSA).