"Peccato però che la risoluzione sulle risorse proprie, nonostante il voto non favorevole da parte delle forze di centrodestra al governo in Italia, sia stata approvata dal Parlamento, con contenuti alquanto discutibili e una pioggia di nuove tasse anche in base al gap salariale di genere degli Stati, alle percentuali di riutilizzo di rifiuti e agli sprechi alimentari, un modo subdolo di imporre l'agenda politica ideologica di Bruxelles agli Stati membri. L'Ue prova a indorare la pillola chiamandole 'risorse proprie', noi le chiamiamo con il vero nome: tasse, sempre a carico di imprese, lavoratori e famiglie", conclude Zanni.
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