"Pur riconoscendo lo sforzo del tentativo di superare la rigidità delle attuali norme finanziarie europee, dobbiamo sottolineare che le scelte della Commissione non tengono in considerazione l'alterazione di uno scenario fortemente condizionato dalla guerra di aggressione russa all'Ucraina, con gli effetti collaterali in termini economici che ne sono scaturiti, dalla spinta inflazionistica e dalla crisi energetica. Puntare su transizione verde, digitale e difesa ignorando queste priorità nel calcolo del rapporto deficit/Pil e dunque nelle nuove regole della governance europea, sarebbe un errore di valutazione politica", aggiunge l'eurodeputato.
"Per rilanciare la nostra competitivita' - conclude Nesci - abbiamo bisogno di una politica economica adeguata e solida, accompagnata da regole che dovrebbero essere predisposte per andare incontro alle esigenze degli Stati membri. L'auspicio è che durante le negoziazioni, il testo finale venga migliorato per raggiungere un maggiore equilibrio tra i due valori, stabilità e crescita, entrambi necessari".
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