"Grave la giustificazione scritta nella risposta del Questore competente: 'Il Parlamento europeo dà l'assenso all'utilizzo gratuito degli spazi, ma non si assume alcuna responsabilità in merito al contenuto e alle informazioni incluse in questa mostra o evento culturale'. Invece no, avrebbe dovuto vigilare meglio e negare l'affissione di certe raffigurazioni blasfeme", prosegue la nota. "Offendere e discriminare milioni di fedeli non è libertà artistica. In queste immagini si va oltre il senso della provocazione scioccante, tollerare immagini dissacranti è sbagliato, eticamente ed esteticamente, non solo per la gente cristiana che quel sentimento lo prova. È evidente a tutti che autrice e promotrice cercavano solo visibilità, l'arte non centra nulla. Preoccupa moltissimo, invece, la deriva anticristiana delle istituzioni europee; ricordiamo tutti le clamorose lamentele arrivate dalla solita sinistra per il presepe lo scorso Natale. Quanto accaduto nei giorni scorsi, testimonia un clima diverso a Bruxelles per ciò che riguarda il rispetto dei simboli e dei contenuti cristiani. Da non sottovalutare", conclude Borchia.
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