"Non è un caso che la Francia sia una delle mete predilette da chi arriva illegalmente per fare richiesta d'asilo e d'altronde basta farsi un giro per vedere quali siano le conseguenze sociali della loro gestione del dossier immigrazione, con il Presidente Macron costretto ad ammettere il rischio di secessioni etniche e territoriali. Capisco la necessità di Darmanin di distogliere l'attenzione dalla grave crisi interna con proteste e scioperi quotidiani cercando la polemica diplomatica ma sarebbe più utile a tutti e all'Europa che dalla Francia arrivasse un sostegno e una collaborazione concreta per arrivare a una riforma del Trattato di Dublino che ponga fine alle politiche No Borders della sinistra. I dati dimostrano, infatti, che siamo di fronte a una crisi migratoria inedita che sta colpendo l'Europa nel suo complesso, alla frontiera Sud ma anche a Est, e che dunque possiamo affrontarla solo come Europa", conclude.
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