"Equiparare le stalle alle fabbriche, imponendo ai nostri allevamenti target di emissioni e adempimenti burocratici oltre ogni logica, è l'ennesima eurofollia che sta rendendo il percorso verso la neutralità climatica un vero e proprio calvario per chi in Europa ancora osa produrre qualcosa. Questo provvedimento è ancor più assurdo per la zootecnia italiana, che negli ultimi 20 anni ha ridotto del 25% le proprie emissioni, mentre la nostra agricoltura impatta solo per il 7% sulle emissioni di gas serra in Italia, contro una media europea dell'11%", spiega Fidanza.
"Uno sforzo importante verso la sostenibilità - conclude - che non viene in alcun modo riconosciuto. Bene ha fatto dunque il Governo ad opporsi a questo testo. Ci auguriamo che anche in questo caso, come in quello delle auto a benzina, possa emergere a breve un numero ben maggiore di Stati membri che aiutino l'Italia a fermare questa ennesima deriva".
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