"Chiederemo di emendare la proposta - sottolinea Salini in una nota - nel segno del realismo, lo stesso approccio critico ma costruttivo con il quale abbiamo operato contro gli estremismi ideologici ultra-green del testo iniziale, ottenendo di esentare i proprietari in difficoltà economiche e gli edifici storici, eliminare le sanzioni e ridurre il campo di applicazione della direttiva. Insieme al Partito popolare europeo, continueremo a lavorare per ottenere più flessibilità nei tempi e migliorare la proposta, sulla quale oggi in commissione industria abbiamo espresso voto contrario a causa delle troppe incertezze, legate anzitutto alle deadline temporali non sostenibili per l'Italia.
Auspichiamo - conclude l'europarlamentare - che questi nodi irrisolti vengano sciolti nei negoziati delle prossime settimane in vista del voto in plenaria e del trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione".
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