Così gli europarlamentari Romeo Franz (Verdi), presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la BiH e il Kosovo, e Paulo Rangel (Ppe), relatore per la BiH e il Kosovo in una nota sulle celebrazioni della Giornata della Republika Srpska (RS), una delle due entità, a maggioranza serba, della BiH. Nella nota si bolla come "un'ulteriore provocazione particolarmente cinica" la scelta di tenere queste celebrazioni a Sarajevo est, e si condanna "senza riserve la partecipazione a questi eventi illegali di diversi ministri serbi, del presidente del Parlamento serbo e - per la prima volta - di due ministri del governo tecnico del Montenegro". "Abbiamo ripetutamente evidenziato che non c'è posto in Europa per la negazione del genocidio e la glorificazione dei criminali di guerra condannati", osservano gli europarlamentari, sottolineando come ciò rischi di "perpetuare pericolose divisioni all'interno del Paese".
Nel mirino anche "l'assegnazione della più alta onorificenza della RS a Vladimir Putin" in occasione della "Giornata della RS' sullo sfondo della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Una scelta che secondo Franz e Rangel "la dice lunga sul 'senso di appartenenza' della dirigenza della RS e del suo disprezzo per i valori fondamentali europei", come dimostra d'altro canto anche la partecipazione dei Night wolves alla parata del 9 gennaio.
"Diverse linee rosse sono state superate ed è giunto il momento per la comunità internazionale di andare oltre forti dichiarazioni verbali e intraprendere azioni specifiche e mirate contro chi continua a minare deliberatamente e sistematicamente l'ordine costituzionale e territoriale della BiH con parole e azioni" osservano gli europarlamentari, ribadendo l'appello del Pe all'Ue, i suoi Stati membri e la comunità internazionale "a seguire l'esempio degli Stati Uniti e del Regno Unito e utilizzare tutti gli strumenti disponibili, vale a dire le sanzioni mirate e la sospensione di fondi, contro gli attori che destabilizzano il paese", in particolare Milorad Dodik.
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