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Bosnia: delegazione Pe, superate linee rosse, è ora di agire

Bosnia: delegazione Pe, superate linee rosse, è ora di agire

'Sanzioni e sospensioni fondi contro chi destabilizza il Paese'

BRUXELLES, 12 gennaio 2023, 10:50

Redazione ANSA

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"Il 9 gennaio la dirigenza dell'entità della Republika Srpska ha celebrato ancora una volta la 'Giornata della Republika Srpska' sfidando le sentenze della Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina che ha dichiarato incostituzionali sia la festa autoproclamata che il referendum del 2016. Ignorare queste sentenze costituisce un reato penale".

Così gli europarlamentari Romeo Franz (Verdi), presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la BiH e il Kosovo, e Paulo Rangel (Ppe), relatore per la BiH e il Kosovo in una nota sulle celebrazioni della Giornata della Republika Srpska (RS), una delle due entità, a maggioranza serba, della BiH. Nella nota si bolla come "un'ulteriore provocazione particolarmente cinica" la scelta di tenere queste celebrazioni a Sarajevo est, e si condanna "senza riserve la partecipazione a questi eventi illegali di diversi ministri serbi, del presidente del Parlamento serbo e - per la prima volta - di due ministri del governo tecnico del Montenegro". "Abbiamo ripetutamente evidenziato che non c'è posto in Europa per la negazione del genocidio e la glorificazione dei criminali di guerra condannati", osservano gli europarlamentari, sottolineando come ciò rischi di "perpetuare pericolose divisioni all'interno del Paese".

Nel mirino anche "l'assegnazione della più alta onorificenza della RS a Vladimir Putin" in occasione della "Giornata della RS' sullo sfondo della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Una scelta che secondo Franz e Rangel "la dice lunga sul 'senso di appartenenza' della dirigenza della RS e del suo disprezzo per i valori fondamentali europei", come dimostra d'altro canto anche la partecipazione dei Night wolves alla parata del 9 gennaio.

"Diverse linee rosse sono state superate ed è giunto il momento per la comunità internazionale di andare oltre forti dichiarazioni verbali e intraprendere azioni specifiche e mirate contro chi continua a minare deliberatamente e sistematicamente l'ordine costituzionale e territoriale della BiH con parole e azioni" osservano gli europarlamentari, ribadendo l'appello del Pe all'Ue, i suoi Stati membri e la comunità internazionale "a seguire l'esempio degli Stati Uniti e del Regno Unito e utilizzare tutti gli strumenti disponibili, vale a dire le sanzioni mirate e la sospensione di fondi, contro gli attori che destabilizzano il paese", in particolare Milorad Dodik.

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