"Quindici Stati europei assegnano più sovvenzioni per i combustibili fossili che per le energie rinnovabili - evidenzia Ferrara -. L'analisi della Corte dei Conti europea sulla tassazione dell'energia e la fissazione del prezzo del carbonio lascia sgomenti perché rivela quanto ipocrita sia l'Unione europea nella lotta ai cambiamenti climatici".
"Le sovvenzioni per i combustibili fossili ostacolano il raggiungimento degli obiettivi europei del Green Deal poiché frenano la transizione all'energia pulita e rinnovabile. Nel complesso, le sovvenzioni assegnate dagli Stati membri per i combustibili fossili ammontano a oltre 55 miliardi di euro all'anno e anziché diminuire negli ultimi anni sono rimaste stabili e questo nonostante gli inviti e gli impegni presi a eliminarle gradualmente", prosegue Ferrara, aggiungendo che "gli Stati membri forniscono due terzi di queste sovvenzioni (35 miliardi di euro nel 2018) sotto forma di esenzioni o riduzioni fiscali, mentre la terza parte (8,5 miliardi di euro) è costituita da tariffe e premi di riacquisto e regimi di sostegno ai prezzi. L'Italia, assieme a Spagna e Germania, è uno dei Paesi che fa meglio, ma questo non è sufficiente: dobbiamo ridurre notevolmente le agevolazioni fiscali per la produzione di fonti energetiche inquinanti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA