"Il Maghreb-Europe Gas Pipeline
(MEG) è un gasdotto di 1.400 chilometri che dal 1996 trasporta
oltre 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno dall'Algeria ai
territori di Spagna e Portogallo, passando per il Marocco. Lo
scorso 31 ottobre, il presidente dell'Algeria, Abdelmadjid
Tebboune ha ordinato la cessazione dei rapporti commerciali tra
la compagnia petrolifera statale algerina Sonatrach e l'Ufficio
marocchino per l'elettricità e l'acqua potabile (Onee), ponendo,
così, fine al contratto del Meg. La decisione unilaterale
dell'Algeria di interrompere i rapporti commerciali con Rabat
pone quesiti importanti sulla dipendenza energetica dell'Unione,
soprattutto, in considerazione dell'aumento dei prezzi delle
materie prime e, in particolare, del Gas naturale, che ha un
forte impatto sulle bollette di luce e gas dei cittadini
europei". E' quanto si legge nell'interrogazione scritta inviata
alla commissione Ue da Antonio Tajani e Massimiliano Salini
(Ppe).
"Alla luce di quanto sopra, considerando che il Meg è stato
costruito anche con fondi della Banca Europea per gli
Investimenti, si chiede al vicepresidente della Commissione/alto
rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica
di sicurezza: intende attivare colloqui col Governo Algerino per
ottenere una proroga dell'uso del Meg garantendo così la
sicurezza degli approvvigionamenti energetici all'Unione? Quali
azioni diplomatiche intende intraprendere per fronteggiare la
crisi tra Algeria e Marocco, all'origine del mancato rinnovo del
contratto del gasdotto?", si legge nell'interrogazione.
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