Una delle raccomandazioni finali della Cofoe prevedeva, infatti, la modifica dei Trattati Ue con il passaggio dal voto all'unanimità a una maggioranza qualificata (ovvero il 55% degli Stati membri che rappresenti il 65% della popolazione) in seno al Consiglio dell'Ue composto dai ministri dei 27 Stati membri.
Durante la riunione a Bruxelles, diverse opinioni sono state espresse sulla questione dell'estensione del voto a maggioranza qualificata in Consiglio con l'uso della cosiddetta "clausola passerella" che per essere attivata richiede l'unanimità ma consente di evitare la riforma dei Trattati.
La maggior parte dei ministri è disposta "a considerarne caso per caso l'uso in determinati campi", si legge in una nota del Consiglio. Ma "diversi ministri hanno sottolineato la necessità di un'ulteriore valutazione prima di poter esprimere una posizione dettagliata o prendere una decisione in merito", conclude la nota.
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