LUBIANA - Il premier sloveno Janez Janša, criticato da più parti per la sua politica ritenuta scarsamente democratica, ha pubblicato sul proprio profilo Twitter una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, invitandola a visitare quanto prima la Slovenia per accertarsi sullo stato della democrazia nel Paese. Nelle quattro pagine del messaggio, rivolto anche a tutti i membri del Consiglio dell'Unione europea, Janša scrive di voler evitare che "la saga di accuse infondate contro il governo sloveno, come nel 2007, continui a diffondersi in tutta Europa". Secondo il premier, le istituzioni comunitarie dovrebbero verificare di persona lo "stato di diritto, l'indipendenza della magistratura e la libertà e il pluralismo dei media".
La Slovenia assumerà la presidenza del consiglio Ue il 1° luglio, dopo l'esperienza del 2008 quando il governo era presieduto dallo stesso Janša, e secondo il premier ora si sta creando una situazione simile ad allora. Come scrive Jansa nel suo messaggio, a fine 2007 una lettera di 571 giornalisti ed editori sloveni indirizzata a Bruxelles metteva in guardia contro i rischi di una presidenza slovena. Secondo lui, quei pericoli si rivelarono infondati, pertanto una visita di un gruppo di lavoro della Commissione europea o delle istituzioni Ue consentirebbe una valutazione più indipendente e completa della situazione.
I politici dell'opposizione e i principali media pubblici accusano il premier di limitare la libertà di stampa, di approfittare dell'epidemia per introdurre nuove limitazioni e di voler "orbanizzare" il paese, nominando uomini di sua fiducia nelle istituzioni culturali e non del Paese. Nelle ultime settimane alcuni media internazionali hanno dedicato particolare attenzione agli sviluppi di tale situazione in Slovenia, amplificando il dibattito e irrigidendo le reciproche posizioni.
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