(ANSA) - BOLOGNA, 01 FEB - La Direzione investigativa
antimafia ha eseguito una confisca, disposta dalla Corte di
Appello su richiesta del procuratore generale reggente di
Bologna, Lucia Musti, di beni per circa 8,5 milioni a un
condannato nel processo 'Aemilia'. Si tratta di Antonio Muto, 68
anni, considerato esponente di rilievo della associazione
'ndranghetista autonoma, attiva nei territori di Reggio Emilia,
Parma, Modena e Piacenza, storicamente legata alla cosca di
Cutro (Crotone) facente capo a Nicolino Grande Aracri.
Condannato in via definitiva il 7 maggio 2022 a dieci anni e
otto mesi per associazione mafiosa, è attualmente detenuto. La
figura del condannato, spiega una nota della Dia, è quella di un
"partecipe molto attivo del sodalizio 'ndranghetista emiliano,
osservante delle gerarchie e regole dettate dai capi, fedele
alle direttive ricevute condivise ed attuate, raccordo tra la
cosca mafiosa ed esponenti delle Istituzioni locali consentendo
in tal modo il rafforzamento e l'espansione economica del
sodalizio, di chiara matrice imprenditoriale".
Gli accertamenti hanno individuato elementi patrimoniali di
cui Muto ha avuto la disponibilità e dimostrato che il loro
valore era sproporzionato ai redditi dichiarati e all'attività
economica svolta. L'ordinanza di confisca ha interessato 50
immobili tra cui una villetta di pregio a Reggio Emilia,
capannoni industriali, terreni, una società immobiliare, un
automezzo e 12 rapporti bancari. L'intero patrimonio, passato
definitivamente nelle mani dello Stato, sarà amministrato
dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati.
(ANSA).
Aemilia: Dia confisca 8,5 milioni ad Antonio Muto
'Esponente di rilievo della cosca autonoma emiliana'
