Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il Teatro delle Moline di Bologna festeggia 50 anni

Il Teatro delle Moline di Bologna festeggia 50 anni

Dal 4 febbraio torna Freud e il caso di Dora di Luigi Gozzi

BOLOGNA, 30 gennaio 2023, 12:24

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinquant'anni fa, il 31 gennaio del 1973, Luigi Gozzi, regista, docente e studioso scomparso nel 2008 a 73 anni, inaugurava la 'sala-club' Teatro delle Moline di Bologna, nella strada omonima su un lato di Palazzo Bentivoglio.
    Quel giorno venne presentata la ripresa dello spettacolo La Calandria del Bibbiena, ma già qualche giorno dopo, il 9 febbraio, Gozzi, fondatore e capo della compagnia Teatro Nuova Edizione, vi mise in scena Il malato immaginario di Moliere. "In un momento in cui lo sperimentale è ampiamente rifiutato dai gruppi di ricerca e dalle strutture teatrall - dichiarava Gozzi - l'iniziativa del Teatro Nuova Edizione, non sorretta da nessuno se non da una decisa volontà, è innanzi tutto un atto di coraggio. Occorre ovviare faticosamente a carenze di sale agibili e alla cattiva gestione di quelle esistenti: in questa situazione l'unica possibilità per chi vuol fare teatro in modo continuo è quella di costituirsi in sociale: un club privato che stimoli interessi più vari, rifiutando però decisamente il criterio di rassegna o di ciclo monografico". A 50 anni da quella storica apertura, una delle protagoniste di allora, Marinella Manicardi, compagna di scena e di vita di Gozzi, riprende e rimette in scena, dal 4 al 12 febbraio, Freud e il caso di Dora, storico spettacolo dello stesso Gozzi (il primo che l'artista ricavò dai casi clinici di Freud e di altri narratori psicoanalitici), proprio per omaggiare un luogo simbolico della città e l'uomo di cultura che a quello spazio dedicò gran parte della sua vita. "A chiamarlo teatro ci voleva tutta l'utopia e la determinazione di Gozzi, che l'ha diretto fino al 2006: - scrive Marinella Manicardi - cinquanta sedie e pochi fari, allora, ma l'orgoglio di uno spazio di pensiero e di lavoro aperto al teatro più innovativo, alla musica, al cinema, agli scrittori e ai tanti laboratori per il pubblico. Solo adesso, a cinquant'anni dall'inaugurazione, mi accorgo di quanti spettacoli, visioni, quanti chiodi, quanti incontri sono stati assorbiti dai muri delle Moline". Negli anni la gestione del Teatro passò prima alla cooperativa Nuova Scena e successivamente a Ert Fondazione. Freud e il caso di Dora debuttò nel 1979.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza