"L'attività delle Iene non è
qualificabile come giornalismo, né da un punto di vista
sostanziale né da un punto di vista formale". Lo afferma
l'Ordine dei giornalisti della Lombardia, che di fronte ad
alcune dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi "ha ritenuto
necessario scrivere all'ad di Mediaset Italia per sottolineare
la differenza tra l'attività autenticamente giornalistica e le
altre forme di comunicazione e per invitarlo a fare almeno un
primo passo, formale, verso una regolarizzazione della
situazione".
La presa di posizione dell'Ordine nasce in relazione al caso
di Roberto Zaccaria, 64enne trovato morto dopo aver ingerito
volontariamente farmaci. L'uomo, residente in un paese della
provincia di Forlì, era finito al centro di un servizio della
trasmissione di Italia 1 'Le Iene': tutto partiva dal caso di un
giovane, Daniele, che si era a sua volta suicidato un anno fa,
dopo aver appreso che quella che credeva essere la sua
fidanzata, conosciuta online e con la quale si era scambiato
circa 8mila messaggi per un anno, era in realtà il 64enne che si
era preso gioco di lui.
"Parlare del lavoro delle Iene a proposito delle vicende di
Roberto Zaccaria e del 24enne Daniele come di lavoro
giornalistico è sbagliato dal punto di vista sostanziale e dal
punto di vista formale, e lo sarebbe anche all'estero dove non
esiste un Ordine ma sono ovunque attivi organismi che svolgono
analoghe funzioni", scrive il presidente dell'Ordine lombardo
Riccardo Sorrentino. E aggiunge, "perché quella modalità di
infotainment, in quel servizio - e, mi spiace dirlo, anche in
diverse altre occasioni - è stata spinta a estremi che non sono
compatibili con nessuna modalità sana di comunicazione e non
rispetta i canoni del giornalismo italiano e internazionale".
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