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Veaute, riparte dalla musica il "mio" Festival di Spoleto

Veaute, riparte dalla musica il "mio" Festival di Spoleto

Accordo di 5 anni con S. Cecilia e Budapest Festival Orchestra

ROMA, 26 novembre 2020, 18:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 SPOLETO - Con due storici accordi di collaborazione quinquennale con la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer e l'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia guidata da Antonio Pappano, riparte dichiaratamente dalla musica il 64/o Festival dei due Mondi di Spoleto, il primo firmato dalla neo direttrice Monique Veaute, in programma dal 24 giugno all'11 luglio 2021.
    "La musica sarà il 60% del programma", racconta lei dopo aver presentato le sue linee d'intenti ieri al cda e ricordando l'intuizione visionaria dello storico fondatore della rassegna, Giancarlo Menotti.
    Entrambe le orchestre saranno in residenza al festival per cinque stagioni, "passo fondamentale per realizzare nuove e originali produzioni". In particolare, il Maestro Fischer, che a Menotti deve uno dei primi premi della sua carriera a Londra nel 1977, dirigerà la Budapest Festival Orchestra nel concerto inaugurale del 25 giugno con pagine di autori francesi come Milhaud, Satie e Ravel. Ma l'idea, dice il Maestro, "è riempire tutta Spoleto di musica durante la mia residenza" con piccoli gruppi di musicisti in cortili, piazze e spazi da riscoprire. Al direttore Antonio Pappano e a Santa Cecilia è affidato il gran finale dell'11 luglio, con le suggestioni da mille e una notte delle musiche di Rossini, Fazil Say e Rimsky-Korsakov. Ma i progetti, fa intuire il presidente Michele Dall'Ongaro, sono tanti e coinvolgeranno "tutta l'Accademia, compresi i 1.200 ragazzi dei cori e orchestre giovanili". "Avremo poi un'opera lirica e grande spazio al teatro musicale", aggiunge la Veaute, puntando "alle coproduzioni perché voglio far circolare il nome del Festival di Spoleto nel mondo. Dobbiamo diventare un grande partner internazionale cui affiancarsi". Il programma sarà presentato "a marzo al Mibact". Tra i progetti futuri, anche "un Museo del Festival".
   

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