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Simboli del Mediterraneo tra Oriente e Occidente

Simboli del Mediterraneo tra Oriente e Occidente

Le opere di Navid Azimi Sajadi esposte a Monreale, poi alla Zisa

PALERMO, 24 ottobre 2020, 11:11

Redazione ANSA

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Simboli del Mediterraneo tra Oriente e Occidente - RIPRODUZIONE RISERVATA

Simboli del Mediterraneo tra Oriente e Occidente - RIPRODUZIONE RISERVATA
Simboli del Mediterraneo tra Oriente e Occidente - RIPRODUZIONE RISERVATA

PALERMO - La mostra "Oriente e Occidente. Allegorie e simboli della tradizione mediterranea. Installazioni di Navid Azimi Sajadi", organizzata dalla soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo in collaborazione con l'Arcidiocesi di Monreale e con MondoMostre, collega due straordinari monumenti del percorso arabo normanno protetto dall'Unesco: il complesso monumentale del Duomo di Monreale e il palazzo della Zisa. Il percorso espositivo che si inaugura il 23 ottobre a Monreale è curato da Lina Bellanca e Alessandro Carlino e narra storie e simboli figurati dei capitelli del chiostro benedettino e delle cappelle del Duomo: dalle fotografie dell'archivio Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut alle installazioni site-specific dell'iraniano Navid Azimi Sajadi, alle riletture fotografiche stampate, con tecnica innovativa, su intonaco bagnato (l'effetto è quello di un affresco vero e proprio) fino alla realizzazione di una app dedicata alla mostra, sviluppata per MondoMostre dallo studio "ingegneria delle due Culture", con musiche di Pinuccio Pirazzoli. I servizi di ticketing e didattica sono a cura di CoopCulture.

Le opere di Navid Azimi Sajadi, ispirate all'iconografia del complesso monumentale, sono esposte all'interno del Chiostro di Monreale, in una sala del Museo Diocesano e nella Cappella San Benedetto del Duomo normanno: riescono a creare un dialogo contemporaneo tra l'arte mediorientale e il mondo occidentale mediterraneo. Non solo un viaggio tra Oriente e Occidente, dunque, ma anche un percorso tra passato e presente grazie all'allestimento espositivo sviluppato dal concept designer Francesco Ferla, che ha, appunto, montato sotto le volte del chiostro, le riproduzioni di particolari dei capitelli, fotografati in altissima risoluzione e stampati su intonaco bagnato; un format che esalta le molteplici raffigurazioni dei capitelli, gli stessi ai quali si rifà l'arte e la poetica di Navid Azimi Sajadi, nato a Teheran in una famiglia di galleristi, ma da quindici anni ormai di stanza a Roma, da dove continua a lavorare in sinergia con il suo Paese d'origine.

"Vengo da un Paese che ha subito tante "invasioni culturali", la nostra arte le ha registrate tutte e per questo è diventata unica - spiega Navid Azimi Sajadi -. Per me è quindi vitale la sovrapposizione di stili, la reputo naturale, fa parte dell'"archeologia di me stesso". La bellezza è equilibrio, e qui a Monreale, tutto è equilibrio". 

Il percorso espositivo prosegue a Palermo e si inaugurerà il 24 novembre al Palazzo della Zisa con la cura, per parte iraniana, di Ashkan Zahraei e Giuseppe Moscatello. Navid Azimi Sajadi creerà opere in situ coinvolgendo i visitatori durante le fasi della loro realizzazione, attraverso workshop e performance organizzate con altri artisti e giovani studenti che manipoleranno le sue ceramiche smaltate, le superfici in polvere d'oro e tutti i materiali con cui l'artista cercherà di riprodurre costantemente ciò che significano le immagini, le forme e i ricordi in un ambiente metaforico in cui sia possibile collegare una vasta gamma di significati, di indicatori di tempo e di spazio.

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