"Non c'è niente di più rivoluzionario
della pace". E' con questo slogan che nel teatro Margherita di
Bari si inaugura oggi la mostra dedicata allo street artist
americano Obey dal titolo 'Peace Revolution', un viaggio visivo
che incrocia quattro punti tematici: donna, ambiente, pace,
cultura, stimolando riflessioni su temi umanitari, su passaggi
esistenziali, su utopie sociali, su valori di giustizia al di
sopra delle leggi. La mostra, a cura di Gianluca Marziani e
Stefano Antonelli, è promossa dal Comune di Bari, prodotta e
organizzata da MetaMorfosi Eventi con il supporto territoriale
di Cime e il sostegno di Regione Puglia, Teatro Pubblico
Pugliese e Pugliapromozione.
In esposizione fino al 28 agosto ci sono quasi 80 opere
provenienti da collezioni private di Shepard Fairey, in arte
Obey, quello che è stato definito il "nuovo artista politico"
per i messaggi dei suoi poster: dal sostegno alla campagna
elettorale di Barack Obama, la cui immagine 'Hope' è diventata
iconica; alla 'Diplomacy over violence' realizzata a ridosso
dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina rivestendo la
'Marianna', simbolo della Francia e protagonista della sua
'Liberté, Egalité, Fraternité' del 2018, con i colori giallo e
azzurro della bandiera ucraina. "Questa immagine - ha spiegato
l'artista - simboleggia il mio sostegno al popolo ucraino e il
mio sostegno a chiunque creda che la pace sia preferibile alla
guerra. Date la priorità alla diplomazia e alla creatività
rispetto alla violenza". "La mostra negli spazi del Margherita
entra a gamba tesa nell'attualità - commenta il sindaco di Bari
Antonio Decaro - interrogandoci su alcuni dei temi più urgenti
che siamo chiamati ad affrontare, individualmente e
collettivamente, primo tra tutti la pace".
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