Da Venafro (Isernia), porta del
Molise, alla sorgente, attraversando la bellezza medievale di
Castel San Vincenzo fino ai piedi del Parco nazionale d'Abruzzo
Lazio e Molise: una scoperta e riscoperta, tra passato, presente
e futuro del fiume Volturno e anche di tutto il patrimonio
culturale, naturalistico e storico della sua Valle. Per
recuperare, promuovere e costruire nuove opportunità di sviluppo
sociale ed economico, attraverso la valorizzazione delle risorse
'acqua' e 'pietra', nasce il progetto "Sentieri di acqua e
pietra", ideato e curato dalla Direzione regionale Musei del
Molise e promosso dal programma della Direzione generale Musei
del Ministero della Cultura.
"Tra attività di produzione, formazione, studio e
intrattenimento - spiegano gli ideatori del progetto - la Valle
del Volturno per sei settimane sarà teatro di iniziative e
interventi, legati tutti all'acqua e alla pietra. Abbiamo
immaginato un percorso fisico e concettuale lungo il fiume,
coinvolgente, ci auguriamo, per le comunità locali e per le
giovani generazioni".
Allo scopo sono stati individuati 10 interventi volti a
declinare le principali finalità del progetto, così
rappresentate: valorizzare il patrimonio materiale e
immateriale, numerosi i siti coinvolti del piano,
dall'acquedotto augusteo al complesso monumentale di San
Vincenzo al Volturno; promuovere consapevolezza e competenze sul
concetto di sostenibilità invitando a un uso consapevole delle
risorse naturali, in particolare di quella idrica, anche in
rapporto alle sfide della transizione ecologica; promuovere
competenze per l'imprenditorialità giovanile nel settore
culturale e turistico con l'ausilio delle nuove tecnologie;
promuovere il partenariato pubblico-privato, con un approccio
rivolto ai nuovi modelli di economia locale; contribuire alla
definizione di una destinazione turistica integrata e
sostenibile, mediante la promozione di nuove forme di narrazione
e servizi innovativi capaci di essere attrattivi a livello
nazionale e internazionale.
Il piano vede la partecipazione in rete di comuni, enti
pubblici e privati, associazioni in spazi già attivi o dismessi
e, quindi, da recuperare nella Valle del Volturno. "In cantiere
- anticipano ancora gli organizzatori -, grazie al contributo di
tutti i soggetti coinvolti, abbiamo attività di grande interesse
che vanno, solo per citarne alcune, da un concorso fotografico
alla creazione di un centro documentale sul tema delle risorse
idriche nella biblioteca di Venafro, da una rassegna
cinematografica legata al tema dell'acqua al recupero di sei
fontane dedicate alle vittime delle mafie per arrivare alla
mappatura dei sentieri di acqua e pietra. Il 26, 27 e 28
novembre prossimi le illustreremo tutte in un festival
conclusivo".
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