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La 23/a Triennale di Milano guarda all'ignoto

Dal 15 luglio, 400 artisti, focus su Africa e Padiglione Ucraina

di Daniela Giammusso ROMA

ROMA - "L'ignoto, capire quali sono le sfide e gli orizzonti della conoscenza umana, è oggi al centro di tutte le scienze. Diciamo spesso che si conosce solo il 5% dell'universo, il 5% delle mappature dei fondali dell'oceano, il 5% delle sinapsi cerebrali. Ecco, i grandi shock dei primi 20 anni del nuovo millennio", dall''11 settembre alla crisi finanziaria, alla pandemia e ora alla guerra, "ci hanno fatto capire che abbiamo perso la cognizione del 100%. Non sappiamo più quali siano i limiti veri della nostra specie sul pianeta. Per questo l'esplorazione di quello che non conosciamo di non conoscere diventa centrale". Così l'archistar Stefano Boeri racconta la 23/a Esposizione Internazionale di Triennale Milano, di cui è presidente, tra i più importanti appuntamenti internazionali dedicati al design e all'architettura, al via il 15 luglio fino all'11 dicembre con un titolo che lancia già la sfida oltre nuovi orizzonti: Unknown Unknowns. An introduction to Mysteries.

La promessa è quella di uno sguardo nuovo sullo "sconosciuto", un viaggio multidisciplinare e multisensoriale, che unirà arte, scienze, immaginazioni, sin dai suoi curatori, l'astrofisica Ersilia Vaudo, Chief Diversity Officer all'Agenzia Spaziale Europea, e Francis Keré, appena insignito del Pritzkel Architecture Prize 2022, il Nobel dell'architettura. "I tre anni successivi alla Triennale del 2019 sono stati densi di profondi mutamenti - racconta il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, presentando la nuova edizione alla Farnesina - Dopo l'emergenza pandemica attraversiamo oggi una gravissima crisi politica, originata dall'ingiustificata aggressione russa ai danni dell'Ucraina. Un contesto che mette in discussione le nostre certezze, obbligandoci a cercare nuovi equilibri e a valutare prospettive diverse". Non solo, ricorda, "il design è uno dei settori più dinamici e apprezzati del Made in Italy. Con 34 mila imprese, oltre 64 mila lavoratori e un valore aggiunto di oltre 3 miliardi di euro, l'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di designer: oltre il 15% sul totale dell'Unione Europea. E Milano ne è la capitale". La nuova Esposizione Internazionale, promossa da Triennale con Maeci e Bureau International des Expositions, dice, "concorrerà anche alla promozione della candidatura di Roma per l'Esposizione Universale nel 2030". Eccola allora, la Triennale alla vigilia del centenario del 2023: una costellazione di mostre e progetti, che riunirà 400 artisti, designer, architetti da più di 40 Paesi, con oltre 600 opere (di cui 23 commissioni), 22 partecipazioni internazionali e un cuore sul continente africano con 6 padiglioni nazionali (Burkina Faso, Ghana, Kenya, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda).

"Negli ultimi due mesi - aggiunge Boeri - abbiamo lavorato specificatamente anche sul Padiglione ucraino". Più di cento le opere e i progetti, invece, nella mostra tematica, curata dalla Vaudo, per confrontarsi con l'ignoto. "Non in modo polarizzato luce/buio, scienza/arte - spiega - ma come una dimensione da abitare, dove lasciarsi andare a nuove prospettive". Sin dalla forma del percorso: "una sorta di orbita intorno a un centro di gravità impercettibile". Già, la "gravità, il più grande designer esistente, sempre al lavoro come un artigiano". Si parte così dal 'Noi' per arrivare fino al futuro, con quell'"abbraccio cosmico cui l'universo assisterà quando la Galassia Andromeda" arriverà a noi. In programma anche le mostre Mondo Reale, ideata da Hervé Chandès, direttore artistico della Fondazione Cartier per l'arte contemporanea; e La tradizione del nuovo curata da Marco Sammicheli, direttore del Museo del design italiano di Triennale.

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