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Mostre: doppio omaggio a Gastel alla Triennale di Milano

Mostre

Mostre: doppio omaggio a Gastel alla Triennale di Milano

Ritratti e fantasia in esposizione fino al prossimo 13 marzo

MILANO, 30 novembre 2021, 17:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Triennale di Milano ha deciso di omaggiare con due mostre Giovanni Gastel, il fotografo morto per Covid a 66 anni lo scorso 13 marzo. E proprio fino al 13 marzo del prossimo anno saranno visibili The People I Like e I gioielli della fantasia.
    Organizzata in collaborazione con il Maxxi di Roma dove è stata esposta fino al 21 febbraio scorso, The People I Like, ovvero la gente che mi piace, offre ai visitatori la possibilità di ammirare oltre duecento dei ritratti di Gastel, opere d'arte in cui ha cercato di catturare l'anima delle persone che ha incontrato da Marco Pannella, con il fumo che gli esce dalla bocca, a un sorridente Barack Obama passando per Vasco Rossi, Monica Bellucci, Bebe Vio che si tocca il volto con le mani, o meglio con le protesi, Fiorello, l'architetto Michele Lucchi.
    Non a caso il presidente della Triennale Stefano Boeri lo ha definito "ritrattista del mondo" presentando quello che considera "un doveroso omaggio" a un artista che ha iniziato la sua carriera nel mondo della moda ma che lì non si è fermato. E' del 1997 la prima grande mostra, proprio lla Triennale di Milano, curata dal critico Germano Celant con cui ha poi continuato a collaborare. E anche grazie alla fama che si è conquistato che ha iniziato ad occuparsi dei ritratti in modo sempre maggiore.
    Oltre The People I Like, curata da Uberto Frigerio con l'allestimento di Lissoni associat, è in mostra anche l'esposizione I gioielli della fantasia realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea(dove sono conservate dopo la donazione di Lanfranco Colombo a Regione Lombardia). Si tratta di uno dei primi lavori che hanno dato fama internazionale a Gastel, una ventina di immagini che fanno parte del progetto commissionato da Daniel Swarovski Corporation nel 1991 per il libro dallo stesso titolo, e per la mostra di gioielli del XX secolo, entrambi curati da Deanna Farneti Cera.
   

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