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Al museo del '900 di Milano riapre la galleria del Futurismo

Al museo del '900 di Milano riapre la galleria del Futurismo

Nella raccolta nuove opere per diventare più importante mondo

MILANO, 30 settembre 2021, 14:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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MILANO - Riapre dal 1 ottobre la galleria del Futurismo del museo del Novecento di Milano, che si arricchisce anche di alcuni nuovi capolavori a partire dalle sei opere della collezione Antognini Pasquinelli appena donate al Comune, fra cui 'Velocità d'automobile+luci' di Giacomo Balla. Con la riapertura della sala si conclude il riallestimento del museo iniziato nel 2017 e andato avanti per sezioni, prima quella al quarto piano dagli anni '50 agli anni '80, poi quella al quinto dagli anni '20 agli anni '50. Ma è la galleria del Futurismo la chiusura del cerchio. Alla sala delle colonne, che era stata concepita per ricordare i muri delle case borghesi di inizio Novecento, è stata eliminata la carta da parati, così come pure i tramezzi in corian, e ha riavuto il suo aspetto monumentale, oltre ad un nuovo sistema di allestimento e illumino-tecnico firmato da Italo Rota e Alessandro Pedretti, con luce diffusa e accenti puntuali sulle singole opere fatti da Artemide. La parete principale racconta la sperimentazione futurista attraverso alcuni temi-chiave del movimento come la velocità, il movimento, la città mentre negli spazi fra le colonne tele e statue hanno temi 'classici' come la figura o le nature morte.
    L'evoluzione del museo non finisce però qui. Oltre alle opere (fra cui Paesaggio toscano di Severini, Crepuscolo di Boccioni, Figura futurista di Sirono, La sala d'apollo di De Chirico e Jour de Reception di Savinio), Antognini ha donato 5 milioni di euro che contribuiranno all'ampliamento del museo nella seconda torre dell'Arengario che sarà dedicata alla contemporaneità ed ospiterà anche laboratori e un auditorium per far diventare il museo del Novecento sempre più un centro di ricerca. E il museo ha anche ottenuto in comodato gratuito le 26 opere della collezione Mattioli, che includono lavori essenziali del futurismo del calibro di 'Materia' di Boccioni. Così "diventa il più importante al mondo sul futurismo" secondo Anna Maria Mondaldo, la direttrice del Polo di arte moderna e contemporanea del Comune di Milano, che include il museo del Novecento.

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