(di Marzia Apice)
Femmes fatales e avventurieri al
centro di incredibili avventure, per raccontare la società in
evoluzione tra gli anni '30 e '40 del secolo scorso attraverso
lo sguardo originale di un artista profondamente calato nel suo
tempo: il Paff! Palazzo Arti Fumetto Friuli Pordenone rende
omaggio a Milton Caniff, il "Rembrandt del fumetto", nella
grande mostra "Masters of black and white: Milton Caniff",
aperta fino al 24 gennaio negli spazi della storica Villa
Galvani.
Prima in Italia dedicata a questo maestro americano dei
comics e fruibile online in forma di virtual tour su paff.it,
l'esposizione dà al pubblico l'occasione di osservare un corpus
di 61 tavole dell'autore nelle quali il rapporto tra i fumetti,
il cinema, la musica e la moda degli anni Trenta e Quaranta
emerge proprio dallo stile originale di Caniff.
Cuore del percorso espositivo è una collezione proveniente
dalla Galleria 9éme Art di Parigi, esposta per la prima volta in
Italia, che presenta celebri strisce di Caniff, tra cui "Terry e
i Pirati", "Male Call", "Dickie Dare" e "Steve Canyon". Si
tratta di tavole molto preziose (alcune hanno un valore di
100mila euro), nelle quali esce prepotentemente il tratto di un
artista originale, capace di restare nella storia (a lui in
molti si sono ispirati, tra cui Hugo Pratt).
Per capire quanto il lavoro di Caniff abbia costituito un
momento imprescindibile della storia della narrazione a fumetti,
basta guardare il modo in cui operava: l'artista infatti
osservava minuziosamente uomini e società e ne coglieva i tratti
più autentici, sfruttando le suggestioni che gli provenivano da
altri mondi; ne sono prova evidente il taglio cinematografico
con cui "inquadrava" i suoi disegni, ispirandosi allo stile
rivoluzionario di registi come Orson Welles e Alfred Hitchcock,
o ancora l'attenzione maniacale che mostrava nei confronti di
vestiti e acconciature con cui 'abbigliava' le sue creature
disegnate, elementi non puramente decorativi ma funzionali al
racconto, per i quali guardava alla moda del tempo e alle
copertine glamour della rivista Vogue.
La mostra di Pordenone si compone anche di numerosi contenuti
di approfondimento a cura di Luca Raffaelli, con appendici
tematiche multimediali che toccano, accanto al fumetto, il
cinema, la musica e la moda. In particolare, per la moda
immagini e filmati di costumi e accessori d'epoca sono stati
selezionati in collaborazione con il Museo della Moda e delle
Arti Applicate di Gorizia, mentre per quanto riguarda la musica
i contributi, scelti da Cristian Carrara, direttore artistico
della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, documentano la
stagione irripetibile di quegli anni, con l'esplosione di
contaminazioni musicali e di generi come lo swing e il jazz. A
corredo della mostra, sono previste inoltre alcune puntate
radiofoniche tematiche, trasmesse all'interno del canale radio
del Paff! e un programma di podcast creato dal dee-jay Zellaby
con un programma composto da brani di musica d'epoca.
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