Nel secondo dopoguerra Bologna si
conferma come uno dei poli motoristici più vivaci e dinamici. Si
affermano Moto Morini e Ducati e nascono piccole ditte che
dimostrano una sorprendente vivacità produttiva e una grande
cura sia meccanica che estetica. Una mostra - 'Moto bolognesi
degli anni 1950-1960, la motocicletta incontra l'automobile', in
programma dal 17 ottobre al 15 maggio (sabato e domenica dalle
10 alle 18.30) al Museo del Patrimonio industriale - presenterà
32 moto dei più importanti marchi del decennio, filmati
provenienti dall'Istituto Luce e immagini d'epoca.
Nel secondo dopoguerra, dopo i primi difficili anni della
ricostruzione, riprende la produzione motociclistica nazionale e
Bologna si conferma come uno dei poli produttivi più dinamici
d'Italia. Delle 55 marche di motocicli finiti, solo alcune si
avviano ad avere un assetto e una organizzazione produttiva
moderni, con significativi riscontri economici: le
lombarde/bolognesi F.B Mondial e Mi-Val, in città Ducati e Moto
Morini, la Demm a Porretta Terme. Marche storiche prestigiose
come C.M e M.M., con alti livelli qualitativi in tutte le
lavorazioni, soffrono i mutamenti in corso e affrontano il
declino. Altre sono agli inizi, destinate ad un futuro
brillante, come Cimatti, Testi e Malanca.
Dal punto di vista delle competizioni, i Campionati Italiani
e quello Mondiale, le gare nazionali e internazionali, così come
quelle di gran fondo su strada, assurgono ad eventi sportivi per
eccellenza, gli unici in grado di assicurare prestigio e
notorietà. Nelle cilindrate da 125 a 250 primeggiano Ducati,
Mondial, Moto Morini, aziende che possono permettersi gli
elevati costi delle squadre corsa. Negli anni Cinquanta non vi
sono piloti bolognesi di rilievo, con una importante eccezione:
Leopoldo Tartarini, indicato dalla stampa come "la grande
promessa del motociclismo italiano", che dovette però
abbandonare le corse dopo un incidente. Ma il decennio 1950-1960
è anche il periodo in cui assume grande importanza l'industria
automobilistica, con prodotti il cui costo è ormai accessibile,
avviata a una inarrestabile crescita nel mercato dei mezzi
destinati alla mobilità della popolazione.
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