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Il MANN racconta la Campania 'Terra senza confini'

Il MANN racconta la Campania 'Terra senza confini'

Apre nuovo allestimento con 800 pezzi da Neolitico a Etruschi

NAPOLI, 16 luglio 2021, 16:03

Redazione ANSA

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NAPOLI - Dal Neolitico all'Età del Bronzo, da Cuma a Pozzuoli, da Capua a Napoli, 800 reperti in gran parte inediti per raccontare 'una terra senza confini': il Museo Archeologico Nazionale di Napoli inaugura un nuovo allestimento dedicato alla 'Piana Campana', il territorio a nord che arriva fino al Lazio. Restaurati pezzi inediti dai depositi, mai esposti in maniera organica. "La Campania è davvero una terra senza confini, e la nostra missione è fare conoscere al mondo la storia millenaria di questa regione che fu chiave del Mediterraneo, anche prima dell'Impero Romano: lo facciamo legando così il nome Campania a un grande progetto di valorizzazione della sua archeologia'' spiega il direttore del MANN Paolo Giulierini. In continuità con il lavoro fatto per la mostra sugli Etruschi, si parte da Gricignano e Carinaro (età del Bronzo), con reperti dalla Valle del Clanis ( fine dell'VIII secolo a.C.), Cuma (la Tomba Artiaco) e corredi funerari anche di bambini. Dall'area ausone-aurunca, tra i pezzi unici, la tomba 89 della bambina di Cales, con la conocchia in vetro blu ed i calzari in bronzo; e ancora ex-voto e terrecotte architettoniche. Il secondo ambiente di un percorso, che si sviluppa tra territorio e collezioni, comprende, per Capua, le terrecotte dal santuario di fondo Patturelli ed un simulacro di Mater Matuta; focus anche su Suessula (l'attuale Acerra), rappresentata dalla collezione Spinelli, e su Nola. Esposta una selezione dei manufatti etrusco-italici della Collezione Borgia. Curatori sono Paolo Giulierini, Emanuela Santaniello e Mariateresa Operetto, il progetto nasce dalla collaborazione con la Saint Mary's University (Halifax, Canada). ''Per il MANN, che vuole sempre più rafforzare il suo ruolo centrale sul territorio mettendo a disposizione spazi e competenze, è una nuova grande sfida, con un doppio obiettivo.
    Creare un centro per l'archeologia della Campania settentrionale, in stretta collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, le Soprintendenze e tutti gli enti di tutela territoriali. E parallelamente lavorare insieme alla Regione Campania e ai maggiori musei europei alla costruzione di una grande mostra internazionale itinerante che possa raccontarci, partendo da un patrimonio identitario straordinario", dice Giulierini.
   

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