"La presenza nella Sicilia
orientale dei Gagini di Bissone e l'Umanesimo della Rinascita
tra XV e XVI secolo" è il titolo del convegno che durante la
primavera 2022 concluderà i lavori del progetto "Sicilia terra
di approdi", dedicato alla valorizzazione del genio artistico
dei Gagini, attraverso un itinerario che coinvolge la Sicilia e
la Calabria.
Il progetto, promosso dalla Soprintendenza di Catania,
diretta da Donatella Aprile e realizzato in collaborazione con
la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo
Valentia, è stato finanziato dall'assessorato regionale
siciliano. Attraverso la produzione scultorea dei Gagini, il
progetto tende a ricostruire un ideale percorso che, dal Canton
Ticino, luogo di nascita di Domenico Gagini giunge - attraverso
la Toscana e poi la Corte di Alfonso d'Aragona a Napoli - in
Sicilia e Calabria dove i pregiati artisti ebbero numerose
committenze.
Obiettivo dell'iniziativa - che tra gennaio e marzo
coinvolgerà diocesi e parrocchie, ma anche numerosi Comuni,
facoltà universitarie, accademie, scuole e associazioni
culturali - è quello di promuovere le ricerche storiche e
documentarie per favorire nuovi interventi di restauro e
valorizzazione delle opere per realizzare un museo diffuso
attraverso i luoghi in cui si trovano le opere realizzate dai
Gagini.
"Il progetto di gemellaggio Sicilia-Calabria nel nome dei
Gagini, che si affianca ad altre iniziative - sottolinea
l'assessore regionale Alberto Samonà - si pone l'obiettivo di
definire rapporti di collaborazione stabili tra due regioni che
hanno molti elementi culturali comuni, nel tentativo di
costruire percorsi ideali in una logica di valorizzazione delle
macro aree".
Gli eventi e le attività programmate attraverso il progetto
"Sicilia terra di approdi" vogliono condividere conoscenze e
metodologie di restauro, mettendo a confronto gli interventi di
recupero e valorizzazione effettuati su alcune importanti opere
quali l'Annunciazione di Bronte (Catania) e quella di Bagaladi,
il cui restauro è stato promosso dall'Ente parco nazionale
dell'Aspromonte.
Il progetto si avvale della consulenza del professor
Pasquale Faenza, conservatore dei Beni culturali e storico
dell'arte, e sarà arricchito da contributi video, brochure e
pannelli tematici.
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