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Jasper Johns: in mostra-evento 65 anni di arte

Jasper Johns: in mostra-evento 65 anni di arte

Bandiere, bersagli e non solo tra Whitney e Filadelfia

NEW YORK, 25 settembre 2021, 19:28

Redazione ANSA

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(di Alessandra Baldini) Un gigante dell'arte contemporanea con una carriera di quasi 70 anni. Due mostre speculari a Filadelfia e New York. Jasper Johns, "Mind/Mirror" punta i riflettori su oltre 500 opere, molte da collezioni private e dalla raccolta personale dell'artista mai viste prima d'ora in pubblico, in un esperimento inedito perche' in simultanea dal 29 settembre al 13 febbraio.
    Johns, che vive e crea ancora a Sharon nel Connecticut, non ha voluto aver niente a che fare con l'organizzazione di quello che l'anno scorso avrebbe dovuto essere un omaggio ai suoi 90 anni, ma che la pandemia da Covid ha rinviato di mesi. "Una notte ho sognato di dipingere una grande bandiera americana.
    Così, il mattino seguente, mi sono alzato e sono andato a comprare il materiale per realizzarla", aveva raccontato in una intervista negli anni '70 parlando del primo esempio di quella che sarebbe diventata una lunga serie, ma il Whitney di New York e il Philadelphia Museum of Arts, che pure li includono, sono andati oltre le iconiche variazioni su vessilli a stelle e strisce, tirassegni e numeri per cui Johns e' famoso in tutto il mondo.
    Merito dei curatori Scott Rothkopf e Carlos Basualdo che hanno esplorato, partendo da prospettive diverse, le molte facce di un autore tra i piu' prolifici del Novecento. Va a Filadelfia l'onore di mostrare il primo esemplare del 1954-55, generato dal sogno di quella notte e che l'artista impiego' quasi sei mesi per creare applicando pezzi di giornali alla tela con pennello e encausto mentre il Whitney presenta "Good Time Charley" del 1961, uno dei molti quadri dipinti dopo la traumatica rottura da Robert Rauschenberg. "Jasper Johns e' il piu' influente artista americano vivente che per decenni ha prodotto opere radicali contrassegnate da una costante reinvenzione", spiega il museo neyorchese che in una galleria ricrea la personale del 1968 da Castelli (la prima, del 1960, e' in mostra a Filadelfia).
    Ispirate dal fascino esercitato su di lui dagli specchi e dai doppi - immagini gemelle che si somigliano ma non sono identiche - le due meta' della mostra sono una il riflesso dell'altra. La visita a uno o all'altro dei musei da' la cronologia, vederle entrambe e' una esplorazione innovativa delle molte fasi e aspetti e capolavori di una carriera in continua evoluzione: se al Whitney il focus e' la South Carolina, dove Jones e' cresciuto, Filadelfia affronta il Giappone, dove l'artista fece il soldato durante la guerra di Corea e che lo ispiro' a uscire dai canoni della prospettiva occidentale.
    Quella bandiera di oltre 65 anni fa divise i critici: attaccava o glorificava l'idea dell'America? Johns torno' su quel soggetto decine di volte e la versione del 1958, "Three Flags", e' al Whitney. C'e' anche "Painted Bronze" del 1960, frutto di una sfida che Willem de Kooning aveva lanciato al gallerista Leo Castelli. Johns - disse De Kooning - avrebbe potuto vendere qualsiasi cosa, anche due lattine di birra.
    Jasper rispose con la scultura in bronzo delle lattine una delle quali molto piu' leggera, come dopo esser stata consumata e Castelli trovo' il compratore.
   

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