Oggi il Pinot Grigio ha conquistato una posizione solida nell'immaginario collettivo dei winelovers in 90 Paesi, dall'Australia agli Stati Uniti, se ne consumano oltre tremila bottiglie al giorno.
Tutto cominciò verso la fine degli anni Cinquanta quando, in anticipo sulle future tendenze, il visionario e lungimirante Conte Gaetano Marzotto si mise alla ricerca di una nuova tipologia di vino capace di distinguersi per originalità e forte richiamo al binomio vitigno-territorio. Un vino che potesse dirsi moderno. Fu il team di enologi in Trentino Alto Adige a decidere di vinificare in bianco le delicate uve Pinot Grigio trasformando il colore ramato in un bianco brillante, unico nel suo genere.
Il Pinot Grigio Santa Margherita, mutò il paradigma del vino di consumo in vino di piacere, facendosi apprezzare anche dal pubblico femminile. Nel 1979 debuttò sul mercato americano dove tutt'oggi è il vino bianco italiano maggiormente importato, e spesso bevuto dalle star come Jon Bon Jovi o Drake che lo cita in una sua celebre canzone.
A 60 anni dalla sua nascita particolare attenzione è stata rivolta al rispetto ambientale, la produzione di oltre il 90% delle bottiglie, infatti, avviene nella vetreria a pochi passi dal cuore della vinificazione nel rispetto del programma di "carbon neutrality", che certifica da sette anni l'azzeramento dell'impronta carbonica di quasi 2 milioni di bottiglie di Pinot Grigio prodotte annualmente.
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