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Etna da bere, per spumante Doc crescita a doppia cifra (+30%)

Con una produzione di più di 160.000 bottiglie nel 2020

Redazione ANSA ROMA

- Dai fertili terreni del vulcano simbolo della SIcilia, l'Etna non solo rinomati vini fermi bianchi, rossi e rosati, ma anche spumanti Metodo Classico che, con una produzione di più di 160.000 bottiglie nel 2020, crescono di oltre 30% in più rispetto all'anno precedente, a testimonianza di un mercato in forte crescita. Lo evidenzia il Consorzio di tutela preannunciando che è al vaglio la possibilità di inserire anche il Carricante tra le uve ammesse nel disciplinare di produzione per questa tipologia.

"La produzione di spumanti Metodo Classico nel nostro territorio, sebbene sia stata introdotta nel disciplinare di produzione solo a partire dal 2011, vanta antiche radici" spiega Antonio Benanti, Presidente del Consorzio di Tutela Vini Etna Doc. Fu infatti il Barone Spitaleri, a fine '800, a intuire per primo le potenzialità del territorio etneo per la produzione di vini rifermentati in bottiglia.

Il disciplinare di produzione Etna DOC consente la produzione della tipologia "Spumante" nelle versioni "vinificato in bianco" e "rosato", con una permanenza sui lieviti di almeno 18 mesi.

"Durante l'ultimo incontro del Consorzio, l'assemblea ha approvato la possibilità di produrre lo spumante solo con metodo classico, a conferma della volontà di voler continuare a perseguire senza indugio la strada della qualità" sottolinea Maurizio Lunetta, Direttore del Consorzio di Tutela Vini Etna Doc. "Tra le modifiche approvate dai soci del Consorzio, e che prossimamente entrerà definitivamente in vigore, vi è anche l'aumento dal 60% all'80% dell'utilizzo del Nerello Mascalese, con l'obiettivo di voler legare ancor di più questa tipologia ad uno dei vitigni autoctoni più rappresentativi del territorio e che ben si prestano alla spumantizzazione".

Il numero di produttori che imbottigliano e commercializzano lo spumante Etna Doc nel corso degli anni è cresciuto e oggi conta 16 realtà per un totale per l'anno in corso di più di 160.000 bottiglie, oltre 30% in più rispetto al 2019. Il Consorzio di Tutela Vini Etna Doc sta, inoltre, valutando la possibilità di inserire anche il vitigno Carricante all'interno del disciplinare di produzione per questa tipologia, una nobile uva autoctona a bacca bianca del territorio etneo, già utilizzata come base spumante da molti produttori in quanto dotata di caratteristiche ideali per la produzione di spumanti metodo classico. (ANSA).

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