Oltre alla passione per il calcio, Paolo Rossi, scomparso a 64 anni, coltivava anche la passione per il vino. A ricordarlo è il consorzio vino Brunello di Montalcino che in una nota racconta di quando Rossi fece visita a Montalcino (Siena) concedendosi una degustazione delle migliori annate di Brunello "ad iniziare da quelle degli anni '80, il periodo in cui giocava a calcio", ricorda Bernardino Sani, ceo dell'azienda agricola Argiano.
"Conservo con molto piacere una bottiglia di Brunello di Montalcino Riserva del 1982 da lui autografata - aggiunge Sani - una grande persona e un amante del Brunello, gli sarebbe piaciuto esportare in Cina le eccellenze di Montalcino: abbiamo parlato molto, fu una giornata speciale che concludemmo con un pranzo insieme". Negli anni poi, il vino oltre che un piacere era diventato per Paolo Rossi anche un lavoro. Nella sua azienda Poggio Cennina, in Toscana, è stato uno dei primi campioni-vigneron. Mise anche il suo volto e il suo brand 'Pablito' sui grandi vini del Belpaese in una linea che includeva pure il Brunello di Montalcino: uno dei suoi desideri era quello di diventare ambasciatore dei vini italiani nel mondo, proprio come aveva fatto con il calcio grazie alle sue reti.