Rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi, certo, ma non solo: ad aver bisogno di essere rigenerato è l'approccio alla produzione, alla distribuzione e al consumo alimentare. E, in un certo senso, anche il modo in cui intendiamo la vita di ogni giorno: andiamo verso la transizione ecologica. Forse, in Italia, non abbiamo ancora le idee sufficientemente chiare su che cosa sia. Io penso che occorra avere chiarezza sul fatto che significhi cambiare un modello che, a partire dalla rivoluzione industriale, ci sta portando all'estinzione dell'homo sapiens sapiens". L' alternativa sono le comunità. Negli ultimi quattro anni sono nate nel mondo comunità slow food (251 in Italia). Il nuovo obiettivo, ha spiegato Petrini, dev'essere quello di "aprirci ancora di più, coinvolgendo attivamente chi fa formazione. Non può esserci transizione ecologica senza cultura, per questa ragione dobbiamo far sedere allo stesso tavolo contadini e insegnanti, pastori e professori". Insomma, slow food deve entrare nelle scuole e dove si fa formazione.
La giornata odierna ha segnato l'atto conclusivo del mandato del Comitato Esecutivo eletto nel 2018. "È sempre stato con spirito di servizio che abbiamo affrontato il nostro mandato, con la consapevolezza di avere una grande responsabilità nel servire Slow Food, le sue idee e i suoi valori che sono anche i nostri valori, servire la sua rete associativa, ogni singolo socio", ha dichiarato Giorgia Canali, intervenendo a nome dell'interno Comitato Esecutivo.
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