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Brexit: Parmigiano Reggiano, preoccupati per un 'no deal'

Brexit: Parmigiano Reggiano, preoccupati per un 'no deal'

'Aumenterebbe la concorrenza dei falsi sul mercato Gb'

BOLOGNA, 14 dicembre 2020, 20:08

Redazione ANSA

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Il Parmigiano Reggiano, che esporta ogni anno quasi 7mila tonnellate di forme nel Regno Unito, teme un "no deal" per la Brexit che - secondo la preoccupazione del Consorzio - "aumenterebbe la concorrenza dei fake sul mercato inglese e potrebbe generare nuovi dazi in un mercato già provato dalla pandemia".

In caso di "no deal" "non ci saranno cambiamenti significativi dal punto di vista della protezione del marchio perché Parmigiano Reggiano è un marchio registrato nel Regno Unito e gode della protezione legale che si estende anche al termine parmesan. Ma la preoccupazione è forte per diversi motivi: dal rischio di convergenza di possibili nuovi dazi ai riflessi di una probabile crisi economica post-Covid che impatterebbe sulla capacità di spesa delle famiglie Oltremanica - rileva il consorzio - Se i prodotti agroalimentari italiani venissero lasciati senza protezione europea, l'intero comparto subirebbe la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione realizzati all'estero e nei paesi extra Ue".

"Un altro rischio potenziale associato alla Brexit è che nel Regno Unito venga implementata una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane, come l'etichetta nutrizionale a 'semaforo' che si sta diffondendo nella maggior parte dei supermercati del Regno Unito e che respinge ingiustamente gran parte dei prodotti Made in Italy con lo status di Dop - ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano - C'è poi il rischio di nuovi dazi, scenario che i consorzi dovranno gestire in coordinamento con l'Unione europea. Da tenere presente inoltre che lieviteranno i costi del Consorzio di tutela per la vigilanza in UK, in quanto uscendo dall'UE, non sarà più valida la norma della tutela ex-oficio: le azioni di tutela e vigilanza saranno pertanto completamente a carico dei consorzi di tutela".

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