(ANSA) - BOLOGNA, 14 DIC - Il Parmigiano Reggiano, che
esporta ogni anno quasi 7mila tonnellate di forme nel Regno
Unito, teme un "no deal" per la Brexit che - secondo la
preoccupazione del Consorzio - "aumenterebbe la concorrenza dei
fake sul mercato inglese e potrebbe generare nuovi dazi in un
mercato già provato dalla pandemia".
In caso di "no deal" "non ci saranno cambiamenti
significativi dal punto di vista della protezione del marchio
perché Parmigiano Reggiano è un marchio registrato nel Regno
Unito e gode della protezione legale che si estende anche al
termine parmesan. Ma la preoccupazione è forte per diversi
motivi: dal rischio di convergenza di possibili nuovi dazi ai
riflessi di una probabile crisi economica post-Covid che
impatterebbe sulla capacità di spesa delle famiglie Oltremanica
- rileva il consorzio - Se i prodotti agroalimentari italiani
venissero lasciati senza protezione europea, l'intero comparto
subirebbe la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione
realizzati all'estero e nei paesi extra Ue".
"Un altro rischio potenziale associato alla Brexit è che nel
Regno Unito venga implementata una legislazione sfavorevole alle
esportazioni agroalimentari italiane, come l'etichetta
nutrizionale a 'semaforo' che si sta diffondendo nella maggior
parte dei supermercati del Regno Unito e che respinge
ingiustamente gran parte dei prodotti Made in Italy con lo
status di Dop - ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del
Consorzio Parmigiano Reggiano - C'è poi il rischio di nuovi
dazi, scenario che i consorzi dovranno gestire in coordinamento
con l'Unione europea. Da tenere presente inoltre che
lieviteranno i costi del Consorzio di tutela per la vigilanza in
UK, in quanto uscendo dall'UE, non sarà più valida la norma
della tutela ex-oficio: le azioni di tutela e vigilanza saranno
pertanto completamente a carico dei consorzi di tutela". (ANSA).
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