"In molte aziende hanno creduto in un "ristoro" ritenuto a suo tempo adeguato - spiega Upa Siena - ma il pagamento ora da parte di un ente statale italiano non è più procrastinabile. In un momento in cui da tutte le parti si invoca rapidità d'interventi, attenzione alle aziende, criticità della liquidità, si riscontra invece l'ennesimo ritardo e la conferma che non si riesce proprio a fare le cose per come vengono definite. E pensare che quelle stesse aziende si sono impegnate per onorare scadenze ed impegni nelle domande e, proprio nel più bello, chi deve garantire certezza e serietà, viene meno. Non possiamo più accettare le motivazioni addotte per il ritardo che sarebbe riconducibile, secondo quanto riferitoci, ad un cambio di gestione informatica. E' il momento di proteggere e non solo a parole - conclude Upa Siena -, le nostre aziende e i nostri produttori che ancora una volta hanno dimostrato senso di responsabilità in un momento difficile come quello che stiamo vivendo".
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