I più diffusi in Italia sono fagioli, piselli, lenticchie, ceci e fave oltre a cicerchie, lupini e soia, ma molte sono anche le produzioni tipiche di qualità riconosciute dall'Unione Europea come i fagioli di Rotonda, di Atina, di Sarconi, di Sorana, di Cuneo, vallata bellunese oltre alle lenticchie Castelluccio e di Alatmura. Coltivazioni nazionali diffuse su oltre 150 mila ettari, ai quali se ne aggiungono 273 mila seminati a soia. Una produzione che si è drasticamente ridotta rispetto al passato, accentuando la dipendenza dall'estero. Come denuncia la Coldiretti, il comparto è pressato da importazioni a basso costo e ridotta qualità. In piena pandemia da Covid, ad esempio, sono arrivati in Italia 389 milioni di chili di legumi, in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A raddoppiare, segnala la Coldiretti, sono ceci (+105%), lenticchie (+45%), fave (+23,5%), piselli (+20,8%) e fagioli (+23,5%) sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2020.
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