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Giornata del polpo, chiesto lo stop all'allevamento intensivo

Per la Ciwf, Compassion in World Farming, è crudele

Redazione ANSA ROMA

Un report pubblicato da Compassion in World Farming, organizzazione benefica internazionale operante nella protezione degli animali da allevamento, rivela otto motivi per cui l'allevamento intensivo del polpo è crudele, dannoso per il pianeta e deve essere fermato. Il documento è reso noto in occasione della Giornata Mondiale del Polpo, in programma oggi 8 ottobre.

Il report, dal titolo "Octopus Factory Farming - A Recipe for Disaster" ("Allevamento intensivo del polpo - Un disastro annunciato") - mette in luce in particolare "come i piani per espandere l'allevamento intensivo dei polpi causerebbero grandi sofferenze a questi animali di natura solitaria e curiosa, esponendoli, inoltre, a metodi di macellazioni inumani, in quanto al momento non è disponibile un metodo di macellazione che risparmi loro sofferenza".

Inoltre lo studio sottolinea che "non c'è attualmente alcuna legislazione per proteggere il benessere dei polpi negli allevamenti e la loro dieta carnivora ne rende l'allevamento insostenibile e dannoso per l'ambiente". Una nota informa che i polpi catturati in natura sono consumati in tutto il mondo, specialmente in alcuni Paesi mediterranei europei, così come in Asia e in Messico. L'Italia ha il primato nell'Ue per il consumo, con oltre 60.000 tonnellate nel 2018

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