Il progetto, che ha l'obiettivo di impedire che un prodotto prezioso come il pesce sia sprecato e possa invece nutrire chi si trova in difficoltà, è realizzato grazie al lavoro congiunto di Capitanerie di Porto siciliane, Maas, dipartimenti di prevenzione veterinaria di Catania e di Palermo, istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia ed enti caritativi convenzionati con la rete del Banco Alimentare.
La presentazione sarà trasmessa in streaming al link https://group.intesasanpaolo.com/it/sezione-editoriale/eventi-pr ogetti/tutti-i-progetti/sociale/2019/04/ri-pescato-dal-mercato-i llegale-al-solidale e su ansa.it.
"Siamo molto contenti di questo nuovo intervento che ci vede ancora una volta insieme al Banco Alimentare - afferma Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del sociale e Relazioni con le università di Intesa Sanpaolo - dopo l'accordo di collaborazione quadriennale e il sostegno al progetto Siticibo che ci hanno permesso di offrire milioni di pasti alle persone in difficoltà, questa iniziativa originale e innovativa rafforza l'impegno della banca a favore delle persone in stato di bisogno, così come previsto dal Piano d'Impresa. Un progetto complesso, sfidante, che ci ha consentito di raggiungere numerosi obiettivi ESGs dell'agenda 2030 Onu: contrasto alla povertà, riduzione delle disuguaglianze, tutela della salute, salvaguardia ambientale, contenimento dello spreco alimentare e sostegno al lavoro dignitoso e alla crescita economica". Giuseppe Parma, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare, sottolinea che "è stata la banca a proporci la possibilità di finanziare progetti innovativi che potessero aprire nuove possibilità di sostegno alimentare per le persone in difficoltà, andando ad incidere anche su inclusione sociale e sui temi di economia circolare" e che "il sostegno di Intesa Sanpaolo per il Progetto Ri-Pescato ha consentito una 'strutturazione' dello stesso e l'impiego di risorse adeguate per la sua gestione". "Come Banco Alimentare - aggiunge Parma - guardiamo a questo progetto come conferma della necessità di collaborazione tra profit e no-profit, che mettendo a disposizione l'uno dell'altro risorse, competenze ed idee possono lavorare insieme impattando positivamente sull'intera comunità".
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