"Occorre riformare i sistemi
alimentari per renderli più sostenibili, quindi mitigandone gli
effetti a livello sociale e gli impatti dannosi sia per la
salute che per l'ambiente". Lo ha detto Mariagrazia Alabrese,
docente di Diritto agrario della Scuola Superiore Sant'Anna di
Pisa intervenendo al 4/o incontro nazionale della Rete politiche
locali del cibo, svoltosi oggi in modalità online e promosso
insieme alla Sant''Anna e all'università di Pisa. "Produzione e
consumo di cibo - ha aggiunto - coinvolgono un numero elevato di
attori e processi a partire dalla fase primaria, attraverso la
trasformazione, il commercio e la distribuzione, fino al
consumo. L'approvvigionamento di materie prime da luoghi molto
distanti da quelli di consumo e i processi di lavorazione
industriale, così come i trasporti, rendono il sistema
agroalimentare molto inquinante e uno dei settori con un più
alto impatto sui cambiamenti climatici, con danni non solo
ambientali, ma anche sociali. Gli sprechi alimentari, in questo
senso, sono uno scempio che agisce su entrambi i versanti".
L'obiettivo, a livello internazionale e dell'Ue, ha concluso
Albrese, "è la sostenibilità alimentare perseguita attraverso
varie strategie, tra le quali anche le politiche locali del
cibo, sulle quali si concentrano da anni le ricerche della
Scuola Sant'Anna".
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