"L'alta qualità del Made in Italy
è infinita, dobbiamo puntare su manifattura di alto rango,
agricoltura e cibo, moda, mobili e arredamento e raddoppiare in
cinque anni il nostro export". E' l'ambizione di Oscar
Farinetti, espressa nel corso di un webinar organizzato da
Confindustria Udine, ma questa crescita può essere realizzata
solo se "la politica fa la sua parte: servono incentivi fiscali
su questi settori strategici". E, a dimostrazione dello spazio
che il Made in Italy potrebbe occupare nell'economia mondiale,
Farinetti ha segnalato che "negli Usa, fino a febbraio 2020
stavamo registrando una crescita davvero importante e stavamo
andando verso l'apertura del settimo punto vendita a Dallas", ha
detto. Poi, con il lockdown è subentrata la crisi dovuta alla
pandemia. "Con nostra grande preoccupazione tutto si è bloccato,
New York e Los Angeles sono diventate città fantasma". Diversa
la situazione in Italia, invece, dove "Eataly ha avuto successo
nelle grandi città, meno in provincia". Infine, la pandemia: "Il
virus è stato sottovalutato e questo accade quando si hanno
governanti troppo sovranisti e troppo attaccati all'idea di
mantenere il consenso", ha concluso.
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